La partecipazione del Ministro per la Funzione Pubblica Luigi Mazzella all'open day dei master universitari dedicati al settore pubblico (uno, per neo-laureati alla seconda edizione, quest'anno, con un record di partecipazione e con numerose provenienze internazionali; uno, executive per l'aggiornamento dei professionisti del settore dell'informazione, della comunicazione e delle relazioni esterne nella P.A. e nelle utilities) all'Universit� Iulm di Milano il 2 febbraio, � un segnale di varie e connesse cose che meritano di essere segnalate in questo spazio.
1. Innanzitutto, il titolare della Funzione Pubblica ? che ha di recente firmato il provvedimento di proroga di un anno delle attivit� formative ai sensi della legge 150/2000 ? compie un atto di riconoscimento verso il sistema universitario italiano, quale soggetto cooperante insieme alle Scuole della pubblica amministrazione (diverse e articolate per competenza) all'offerta qualificata di proposte formative. Sceglie Milano come simbolo dell'Italia diffusa oltre alla capitale, cio� sceglie la citt� che ospita una delle maggiori reti universitarie europee (tredici nel territorio regionale). Sceglie un'universit� specializzata nel settore della comunicazione. Sceglie un'universit� (questa sia detto con sincera modestia ma anche con non occultabile verit�) che si occupa di comunicazione pubblica non dall'ultima ora ma da oltre dieci anni (prima dell'entrata in vigore della normativa sugli URP) e che ora sviluppa un'offerta nel settore che va dal triennio (in quattro corsi di laurea a Milano e a Feltre), alla laurea specialistica biennale (di prossimo avvio), ai master universitari (quelli veri, che assicurano crediti e titoli) sia di primo livello che di secondo livello.
2. In secondo luogo, il Ministro apre una riflessione nel cuore delle culture dell'impresa (in quell'universit� centrata tradizionalmente sull'area del marketing, delle relazioni pubbliche, della pubblicit�, del turismo, delle lingue e del sistema della comunicazione integrata) per favorire l'avvicinamento di queste culture anche al servizio della modernizzazione delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni. Un segnale che il sistema universitario milanese (dalla Bocconi al Politecnico, dalla Cattolica alla Statale alla Bicocca, dal San Raffaele allo Iulm) comincia ad intendere con progettualit� differenziate perch� comprende (come ha compreso anche la Regione Lombardia) che qui si giocano partite importanti per il futuro stesso dell'Universit�: l'allargamento del placement dei laureati non solo verso il mercato delle aziende ma anche verso il settore pubblico, che si presenta come mercato del lavoro oggi pi� flessibile e comunque bisognoso di professionalit�; la convergenza disciplinare tra le ragioni dello sviluppo, della qualit� e del controllo intese come un equilibrio moderno di ci� che si chiama "sistema paese" in cui diritto, economia, tecnologia e scienze sociali debbono fare sintesi a favore della nostra generale competitivit�.
3. In terzo luogo, un segnale offerto alla relazione tra istituzioni e universit� sul terreno della ricerca applicata, ovvero per qualificare l'apporto di elaborazione ? che l'Universit� italiana possiede ma non sempre sa valorizzare indipendentemente dalle performances professionali dei professori ? che anche in campi nuovi (i sistemi comunicativi e relazionali lo sono per le pubbliche amministrazioni) possono offrire conoscenza organizzata utile al cambiamento. Qui � arrivato un significativo e specifico riconoscimento. Dopo la chiamata da parte del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca dell'Universit� Iulm in diverse forme di collaborazione, ora il Ministro per la Funzione Pubblica accoglie la proposta del rettore prof. Giovanni Puglisi di realizzare ? con risorse finanziarie proprie dell'Universit�, integrate da un'attiva collaborazione del Dipartimento della Funzione Pubblica nella gestione dei questionari presso le P.A. ? il Rapporto 2004 sulla situazione e le tendenze della comunicazione istituzionale in Italia. Torneremo con un prossimo articolo sul progetto e il significato di questa ricerca. Comunque era dal 1995 ? dopo il primo rapporto patrocinato dal Cnel, edito dalla Bibliografica ? che non si riusciva a varare una "fotografia" qualitativa e quantitativa di un settore in espansione ma con dati imprecisi. E' evidente che l'attuazione della legge 150/2000 deve essere messa ormai in seria osservazione e che questa iniziativa ? a cui collaboreranno trenta esperti e studiosi (il nucleo di ricerca allo Iulm, ma con integrazioni di moltissimi altri atenei) ? � un contributo alla valorizzazione di una realt� in crescita professionale e che, con luci e problemi ancora da risolvere, � parte del ridisegno interno di funzioni pubbliche che vedono il cittadino evidentemente sensibile.
4. Un quarto segnale, riguarda il rapporto tra P.A. e media. Fatta a Milano, capitale dell'editoria, della pubblicit�, della multimedialit� e di una parte importante del sistema televisivo italiano, la questione ha il suo rilievo. La pubblica amministrazione deve sviluppare una comunicazione diretta con i cittadini-utenti perch� il sistema mediatico non riesce ad esprimere la fisiologia della relazione tra istituzioni e cittadini. E ci� per la semplice ragione che essa ? si dice ? "fa poca notizia". Queste, a grandi linee, le parole del Ministro. Ma c'� motivo per aprire una riflessione di fondo ? a cui sono interessati tutti gli uffici stampa delle istituzioni. Ma anche il sistema professionale e manageriale dei media, che deve assicurarsi tutti i pubblici potenziali su un tema che potremmo anche chiamare in altro modo: come superare ? salvaguardando il diritto di critica e la libert� di informazione, ovvero stando nelle regole di un sistema selettivo ? il trattamento dello "stereotipo della burocrazia", che sta diventando una caricatura immutabile e indeformabile e non racconta una realt� in complessa trasformazione. Aprire un dibattito con un elemento di sfida (e Internet aiuta a sfidare i media) pu� essere un argomento oggi raccolto con qualche nuova idea dal sistema di impresa dell'informazione.